Home > Da IASP a CVA: una guida pratica per scoprire le novità del programma IBM e a cosa fare attenzione
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Scopri come la transizione da IASP a CVA può influire sulla gestione delle licenze IBM nella tua azienda. Leggi l’articolo per capire i vantaggi, le precauzioni da prendere e come un partner indipendente può supportarti nella decisione.
The programma IASP (IBM Authorized SAM Provider), attivo dal 2019, rappresenta un punto di riferimento per le aziende che vogliono gestire in modo semplificato le licenze IBM, evitando audit formali e collaborando con partner autorizzati. Con oltre 750 clienti attivi, IASP si basa su un accordo chiaro: in cambio di un monitoraggio costante da parte di partner SAM approvati da IBM, i clienti godono di trasparenza, supervisione continua e protezione dagli audit per tutta la durata del programma.
Oggi IBM affianca a IASP un nuovo modello di collaborazione: il Client Value Acceleration (CVA). Il passaggio da IASP a CVA risponde a un cambiamento di focus: mentre IASP era incentrato sulla corretta licenza, CVA vorrebbe mettere al centro il cliente: l’adozione del software, l’utilizzo effettivo e il valore ottenuto. Non più “sei licenziato correttamente?”, ma “stai davvero traendo valore?”.
Queste, almeno, sono le intenzioni.
Stiamo assistendo a un percorso analogo a quello sviluppato da Microsoft tra il 2017 e il 2020 con il SAM Managed Service Program, e quella volta fu il preludio del passaggio dal software perpetuo alle sottoscrizioni.
Nel webinar IBM Client Value Accelerator (CVA) Explained ensure Anglepoint ha realizzato in collaborazione con IBM, gli speaker chiarificano che CVA è nato per rispondere ad esigenze concrete emerse negli anni dai clienti:
Rispetto a IASP, CVA fa un passo avanti e punta a generare valore reale. Tra le sue caratteristiche principali troviamo:
In più, il programma include 12 mesi di formazione IBM, supporta strumenti già in uso (come ILMT, Flexera, ServiceNow), e prevede l’esenzione dalle verifiche di licenza.
Le immagini sono state prese dal sito IBM
Diversi clienti si stanno chiedendo se IBM ritirerà formalmente IASP o lo manterrà in parallelo. L’unica certezza al momento è che IBM non ha ancora fissato una data di fine per IASP, ma la direzione è quella di favorire una migrazione graduale verso CVA, con il supporto dei partner.
Nel webinar IBM Client Value Accelerator (CVA) Explained, IBM ha confermato che non c’è intenzione di dismettere IASP nel breve termine e ha anche reso noto che CVA è già attivo: circa 50 clienti sono passati da IASP a CVA nel primo trimestre dell’anno.
Si tratta di un programma gratuito da parte di IBM, i costi eventualmente associati alla generazione dei report rimangono in continuità con IASP e dipendono dal partner. IBM ha inoltre confermato che la transizione a CVA non richiede modifiche ai contratti IASP esistenti, ma solo l’emendamento contrattuale di una pagina.
Per i clienti che non hanno un contratto IASP esistente, sarà necessario firmare un accordo CVA, fornito dal rappresentante IBM. I clienti possono scegliere tra i seguenti ASP (Authorized Service Partner): Anglepoint, Deloitte, EY. This,KPMG.
Per i clienti che non hanno un contratto IASP esistente, sarà necessario firmare un accordo CVA, fornito dal rappresentante IBM. I clienti possono scegliere tra i seguenti ASP (Authorized Service Partner): Anglepoint, Deloitte, EY. This,KPMG.
Come funziona? Una volta che si è a bordo, inizia il processo di raccolta dei dati. In IASP i report venivano inviati come fogli Excel tramite e-mail. Con CVA gli stessi report possono essere caricati direttamente nel portale. Sono stati introdotti nuovi campi per una mappatura più accurata dei contratti e dei relativi emendamenti, migliorando così l’efficacia del processo di gestione.
I report vengono digitalizzati e visualizzati nel portale con funzionalità avanzate come versioning, previsioni di tendenze e altro ancora. Sebbene il formato dei report sia simile, il processo è stato digitalizzato e reso conforme alle normative locali.
Nel frattempo, IBM carica automaticamente tutte le informazioni contrattuali per evitare che i clienti o i partner debbano farlo manualmente. Poiché spesso esistono numerosi emendamenti contrattuali e documenti in PDF, IBM si occupa di digitalizzare i diritti e gli emendamenti per renderli disponibili nel portale. Inoltre, viene fornito un amministratore dedicato per la gestione degli accessi.
l momento solo alcune dashboard e report possono essere esportati in PDF o Excel. IBM ha fatto sapere che intende estendere queste funzionalità a più sezioni del portale.
Una nota importante riguarda i report per i prodotti non-PVU, ovvero quei software che non sono misurati o licenziati in base al numero e al tipo di processore del server su cui è installato il software, ma tramite altre modalità di licenza, come il numero di utenti o dispositivi. Poiché questi prodotti richiedono conteggi manuali, la frequenza trimestrale prevista dall’accordo può risultare impegnativa. Per questo motivo, IBM ha comunicato che verranno esplorate soluzioni personalizzate con ciascun cliente, per adattare la frequenza e le modalità di reportistica alle specifiche esigenze.
La transizione a CVA per i professionisti ITAM rappresenta sia un’opportunità che un rischio.
Sebbene l’esenzione dagli audit formali di IBM durante il programma possa sembrare il vantaggio principale, CVA promuove un approccio più proattivo alla conformità e alla governance del software, apportando benefici significativi per l’intera organizzazione. Consente, infatti, di ottenere insight utili sull’utilizzo del software IBM, ricevere raccomandazioni e supporto tecnico da esperti IBM, coinvolgere più team aziendali e favorire una gestione più collaborativa delle risorse software.
Inoltre, CVA si integra più profondamente con le piattaforme IBM di cloud ibrido, AI e automazione, aprendo alla modernizzazione.
Tuttavia, questo solleva nuove questioni:
Un aspetto cruciale da considerare riguarda la sicurezza dei dati. IBM nel webinar citato prima ha confermato che ogni cliente avrà un’istanza dedicata, con dati crittografati sia in transito che a riposo. Ha fatto sapere che l’accesso ai dati sarà completamente sotto il controllo del cliente, che può decidere chi può accedervi, inclusi partner e altri utenti interni.
Tuttavia, sorge una domanda importante: se IBM è la piattaforma ospitante, chi controlla il controllore? Questo solleva preoccupazioni sulla governance dei dati e sul livello di accesso che IBM, come fornitore della piattaforma, potrebbe avere. Anche se la crittografia e il controllo dell’accesso sono garantiti, la questione di come IBM possa utilizzare questi dati rimane centrale. Potrebbero infatti essere utilizzati durante le trattative di rinnovo o per attività di vendita personalizzate, dando così a IBM un’influenza maggiore sulle negoziazioni future.
Mentre IASP riguardava solo i dati di conformità, ora bisogna considerare che con CVA si concede a IBM l’accesso continuo ai dati del vostro ambiente IT in un’ottica più ampia e con frequenza trimestrale.
Non possiamo non evidenziare che entrambi i programmi portano i clienti a farsi carico di costi di attività (costi di audit ma anche costi di prevendita) che diversamente sarebbero in carico al aspects related.
At WEGG siamo consulenti esperti in licensing IBM, ma non siamo ASP (Authorized SAM Provider), quindi restiamo completamente indipendenti. Prima di prendere la decisione di passare a CVA, suggeriamo di seguire alcune precauzioni:
Se siete attualmente in IASP, è fondamentale rivedere gli accordi esistenti. Verificate le condizioni, scadenze, obblighi e coperture attuali. Organizzate un incontro con il vostro partner IASP e il team IBM per capire se sarà proposta una transizione a CVA e per conoscere le tempistiche e le condizioni relative.
Se state sottoscrivendo un nuovo accordo CVA, richiedete di visionare la documentazione con attenzione prima di qualsiasi firma. È fondamentale cercare di comprendere ogni aspetto e non accettare ambiguità. Chiedete a IBM e ai partner dettagli su come IBM misurerà il successo degli ingaggi CVA (es. KPI, metriche di valore), informazioni sulle integrazioni, sulla governance e sui controlli.
Comprendete in modo approfondito come verranno tracciati i trend di utilizzo, i costi, le infrastrutture ibride e le metriche di valore, nonché quali strumenti verranno utilizzati per questo. Verificate che le vostre attuali piattaforme ITAM, FinOps e di analytics siano adeguate per supportare queste nuove esigenze.
CVA richiede un coinvolgimento più trasversale rispetto a IASP. Potreste dover coinvolgere team di architettura, cloud, sostenibilità, finanza, oltre all’ITAM. Identificate le persone chiave e comprendetene l’impegno, in termini di obiettivi, rischi e risorse necessarie.
Tenete in considerazione anche la frequenza dei report: in particolare per i prodotti non-PVU, il reporting trimestrale potrebbe risultare oneroso e bisogna valutare i costi e la convenienza di una soluzione personalizzata con IBM e i suoi partner.
È evidente che con CVA entrano in gioco altri fattori: team, strumenti e dati di utilizzo. Non si tratta solo di evitare gli audit, ma si apre alla possibilità di affrontare nuove problematiche, concedendo al contempo a IBM maggiore visibilità e, potenzialmente, più potere nella relazione contrattuale.
Pertanto, la decisione deve essere presa con consapevolezza, valutando se sia opportuno mantenere la conformità con il supporto di un partner indipendente.
Hai bisogno di supporto nel valutare se aderire o migrare al programma CVA? Contact us at [email protected] for a consultation!
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