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Come assicurarci di distribuire applicazioni mobili realmente utilizzate

Perché un supporto nativo per il mobile è indispensabile al lavoro moderno

Approfondiamo perché al giorno d’oggi, in cui la domanda di lavoro flessibile è in aumento, è indispensabile disporre delle tecnologie giuste per sviluppare app mobili efficienti e adattabili.

Una recente ricerca di Gallup, che tiene traccia delle percentuali di dipendenti US che lavorano esclusivamente da remoto (27%), in modalità ibrida (53%) e in sede (21%), dimostra che i dipendenti da remoto e ibridi tendono ad avere un engagement significativamente più alto rispetto ai lavoratori in sede, con la conseguente riduzione del tasso di dimissioni.

Le aziende che vogliono integrare i benefici del lavoro remoto e ibrido in termini di produttività e di soddisfazione dei dipendenti, devono essere in grado di supportare questa forza lavoro distribuita e quindi permettere in modo facilitato e sicuro di accedere a risorse aziendali ovunque si trovino.

In questo contesto, l’uso di applicazioni mobili è cruciale. Con numeri così alti (6 su 10 secondo la ricerca Gallup) di lavoratori che affermano di preferire modalità di lavoro che abbiano un certo grado di flessibilità, l’utilizzo di strumenti mobili per gestire compiti e collaborazioni da remoto può fare la differenza.

Per supportare efficacemente il personale che lavora in modo flessibile, molte aziende si rivolgono al team IT per creare applicazioni progettate appositamente per la fruizione in modalità remota e mobile.

Questi applicativi devono essere in grado di sfruttare funzionalità specifiche dei dispositivi mobili, come l’accesso al cloud, la sincronizzazione offline e una sicurezza integrata avanzata. Inoltre, le interfacce utente (UI) devono essere progettate appositamente per il mobile, con elementi di design intuitivi e interazioni touch-friendly che si adattino a schermi più piccoli e alle modalità d’uso tipiche dei dispositivi mobili.

Ciò è indispensabile per garantire un’esperienza utente fluida e accessibile e di conseguenza massimizzare l’efficienza e il coinvolgimento dei dipendenti, ovunque si trovino.

Limiti dello sviluppo tradizionale per le applicazioni mobili

Lo sviluppo tradizionale presenta però alcune limitazioni significative nella creazione di queste applicazioni.

Uno dei problemi principali è proprio la necessità di decidere in anticipo se un’app verrà distribuita via web o tramite un’app store. In caso si opti inizialmente per un’app web e successivamente per un’app mobile, lo sviluppo tradizionale richiede modifiche al codice per adattarlo alle specifiche esigenze mobili, come la gestione delle notifiche push o l’accesso alle funzioni native del dispositivo (GPS, fotocamera)​.

La creazione di versioni separate per diversi sistemi operativi (come iOS e Android) comporta duplicazioni di codice, rallenta l’implementazione di nuove funzionalità e aggiornamenti e aumenta i tempi e i costi di sviluppo.

Abbiamo, infatti, inefficienze relative a:

  • distribuzione e aggiornamenti
    Con lo sviluppo tradizionale, ogni aggiornamento deve essere adattato a ciascuna piattaforma, rendendo difficile mantenere versioni sempre aggiornate su tutte le interfacce.

  • prestazioni
    Le app che non sfruttano nativamente le risorse del dispositivo, come accade spesso nello sviluppo tradizionale, tendono ad avere tempi di risposta più lenti. Questo si traduce in un’esperienza meno fluida e reattiva, che può scoraggiare l’uso prolungato e l’adozione da parte degli utenti​.

  • esperienza utente
    Inoltre, la necessità di adattare le applicazioni web per il mobile spesso produce interfacce meno intuitive e reattive. Le app non nate per essere usate da mobile tendono ad avere una navigazione più complessa e meno intuitiva su schermi piccoli, causando una riduzione dell’efficacia e dell’attrattiva per l’utente finale. Questo impatta negativamente sulla produttività, specialmente in contesti di smart working dove l’accesso rapido e fluido è essenziale​


Possiamo concludere quindi che servono architetture pensate per essere facilmente adattabili e fruibili su dispositivi mobili.

Negli ultimi anni, per accelerare il ciclo di sviluppo delle applicazioni, le aziende si stanno orientando verso soluzioni low-code. Ne abbiamo sottolineato i vantaggi in termini di capacità di aumentare la produzione in questo articolo.

Questi strumenti si traducono in un vantaggio strategico che permette di rispondere rapidamente alle esigenze di mercato e di ridurre i costi operativi. Tuttavia, non tutte le piattaforme low-code offrono un supporto nativo per mobile, il che rappresenta un limite importante per le aziende che puntano a una presenza mobile efficace e performante.

Piattaforme con supporto nativo per mobile: tutti i vantaggi

Il fatto di utilizzare piattaforme low-code con supporto nativo per mobile permette agli sviluppatori di creare app che si adattano automaticamente sia al web sia ai dispositivi mobili, consentendo di decidere più avanti il canale di distribuzione.

Questo approccio è vantaggioso perché permette di passare dall’accesso via web a un’app mobile senza rifattorizzazioni o sviluppo aggiuntivo. Nel caso specifico delle applicazioni via mobile, con rifattorizzazione si intende il processo legato al dover riscrivere o adattare parti di codice affinché funzionino su nuove piattaforme o supportino nuove caratteristiche, come la compatibilità tra dispositivi mobili e web.

In WEGG, in qualità di consulenti esperti nella digitalizzazione dei processi, proponiamo ai nostri clienti la tecnologia Mendix per la sua capacità nativa di supportare lo sviluppo di applicazioni mobile e web in modo integrato. Con Mendix, infatti, gli sviluppatori possono lavorare su un unico ambiente visivo che gestisce automaticamente le differenze tra web e mobile, eliminando la necessità di rifattorizzazioni o modifiche del codice nel passaggio da un canale di distribuzione all’altro.

L’ambiente di sviluppo di Mendix è basato su React Native che permette di non dover renderizzare le app native in una web view, ma di utilizzare automaticamente elementi UI nativi, garantendo prestazioni più rapide, animazioni fluide e un accesso completo alle funzionalità del dispositivo (fotocamera, GPS, autenticazione biometrica, ecc.). Questo incide anche sull’esperienza utente, perché le app possono sfruttare gesti naturali come lo swipe e altre interazioni fluide.

Un altro “nice-to-have” che consigliamo di avere è la possibilità di costruire applicazioni basate su architetture offline-first che garantiscono la continuità del lavoro anche in assenza di connessione internet. Questa caratteristica, che ritroviamo anche in Mendix, consente la sincronizzazione automatica dei dati al ripristino della connessione, un must per chi lavora in mobilità o in aree con copertura limitata.

La piattaforma, inoltre, assicura un flusso di distribuzione continuo e riduce il ciclo di revisione. Infatti, integrandosi con Microsoft Visual Studio App Center, automatizza il processo di build per le applicazioni mobili e facilita il rilascio su piattaforme iOS e Android. Questo approccio riduce il ciclo di revisione, poiché le modifiche apportate vengono ricaricate automaticamente, permettendo agli sviluppatori di vedere immediatamente i risultati e rispondere rapidamente al feedback.

Concludiamo ricordando che per supportare il lavoro flessibile, è indispensabile disporre delle tecnologie giuste per sviluppare app mobili efficienti e adattabili.

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