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Contratti Microsoft: in arrivo un aumento di costi per la sostituzione dell’EA

Come tutelare l’investimento in licenze e servizi Microsoft nel passaggio da EA a MCA

Con la transizione dal contratto EA a MCA-E a partire da gennaio 2025 molte organizzazioni potrebbero subire un aumento dei costi del 10% nel primo anno e fino al 30% nei successivi due. Nel nostro approfondimento spieghiamo cause e soluzioni per ridurre gli impatti finanziari e operativi.  

Mendix's native Microsoft Enterprise Agreement (EA) storicamente è uno dei contratti di licenza Microsoft più utilizzati dalle grandi organizzazioni con almeno 500 o più utenti/dispositivi in quanto permette di concedere in licenza i servizi cloud Microsoft e/o il software on-premise per un periodo di tre anni con una gestione centralizzata delle licenze e sconti basati sul volume.  

A partire da gennaio 2025, come annunciato nel blog post del 12 novembre di Nicole Dezen, Chief Partner Officer and Corporate Vice President, Global Partner Solutions, alcuni contratti Enterprise Agreement (EA) per il cloud del mercato diretto, non saranno più rinnovabili in base all’attuale quadro EA. Microsoft inizierà a comunicare ai clienti interessati – secondo il blog “a small percentage” – che il rinnovo dell’EA non sarà più possibile a inizio anno.  

In sostituzione all’EA, Microsoft andrà a proporre a questi clienti il Microsoft Customer Agreement for enterprise (MCA-E, l’evoluzione digitale dell’EA tradizionale), mentre ai clienti SMC (per MS sono le aziende con meno di 3000 utenti), le opzioni consigliate saranno il Cloud Solution Provider (CSP) Program (se si cerca un’esperienza di servizi e assistenza tramite partner) o l’MCA-E (se si preferisce un rapporto di acquisto diretto o in modalità acquisto per utente).  

Questa decisione di Microsoft mira a rafforzare il suo ecosistema di partner nel segmento dei piccoli e medi clienti (SMC) che ricordiamo essere le aziende con meno di 3000 utenti. Sempre nel blog post, Nicole Dezen sottolinea la volontà di sostenere le esigenze di questo segmento, destinando il 70% degli incentivi totali ai partner che lo seguono.  

Il mercato pare molto profittevole: secondo i dati IDC di ottobre 2024 il TAM (Total Addressable Market) per le SMC nel FY25 sarà di 661 miliardi di dollari (di cui 467 miliardi di dollari in soluzioni cloud) e con un tasso di crescita annuale del 15% (20% per il cloud) nei prossimi 4 anni.  

Chi deve preoccuparsi e perché  

I criteri per stabilire quali clienti saranno interessati non sono stati esplicitati; infatti, non ci sono parametri pubblici per identificare chi sarà selezionato. Possiamo solo ipotizzare che questo cambiamento interesserà principalmente le organizzazioni con EA del Tier A, che generalmente includono quelle con un massimo di 2.400 utenti e rientrano in un mercato diretto.  

Se siete in un mercato diretto, come lo è l’Italia dove Microsoft ha effettuato diversi investimenti in infrastrutture e cloud region, potreste ricevere una notifica già a gennaio. I costi nel passaggio significativo all’MCA potrebbero aumentare del 10% nel primo anno e fino al 30% nei successivi due per una serie di motivi:  

  • Assenza di livelli di sconto programmati 
    In MCA non è prevista una struttura di livelli di sconto basati su volumi di acquisti di licenze o servizi (le quattro categorie EA come A, B, C, D). Gli sconti andranno negoziati direttamente con Microsoft o tramite partner, perdendo quindi la possibilità di accedere a sconti programmati e alla prevedibilità legata alle stime concrete di riduzione dei prezzi. Come si legge in questo documento MS, i livelli sono basati sul numero di pc qualificati in azienda: 1) Level A: 250–2,399 computers; 2) Level B: 2,400–5,999 computers, 3) Level C: 6,000–14,999 computers, 4) Level D: 15,000 plus computers.   
  • Assenza di una price protection per i servizi Azure e rischi legati alla conversione della valuta 
    Oltretutto con il programma EA c’era la possibilità di bloccare i prezzi per i servizi Azure anche per tre anni, una “price protection” che garantiva che i clienti ricevano prezzi pari o inferiori a quelli indicati nel Customer Price Sheet (CPS) o ai prezzi in vigore alla data di inizio della copertura del loro acquisto di Azure. L’MCA non offre una protezione dei prezzi paragonabile a quella prevista dall’EA. Inoltre, sotto MCA, i prezzi di Azure sono generalmente espressi in dollari statunitensi (USD) a livello globale e il cliente deve assumersi il rischio di cambio o ottenere un’eccezione per la fatturazione in USD. 
  • Verso un modello su abbonamento: progressiva dismissione licenze perpetue “From SA” 
    Sotto l’EA era possibile combinare licenze perpetue (on-premises) di prodotti come Windows Server e SQL Server con “From SA” (From Software Assurance). Queste offerte consentivano di ottenere aggiornamenti gratuiti e abbonamenti a Microsoft 365 (E1/E3/E5) a prezzi scontati fino al 15%. 
    Con MCA la gestione delle licenze perpetue diventa più complessa perché la SA non può essere più rinnovata per le licenze perpetue e già da febbraio 2024 Microsoft ha ritirato le offerte From SA per Microsoft 365 e Dynamics 365. Microsoft, infatti, sta spingendo attivamente verso un modello di licenza basato esclusivamente su abbonamento e cloud e per farlo sta rendendo obsolete le dinamiche di combinazione tra on-premises e cloud.

    Quindi i clienti hanno due sole opzioni: o migrare a sottoscrizioni più costose senza i prezzi speciali “From SA” with impatti operativi e finanziari significativi o continuare con licenze perpetue senza più la possibilità di essere supportati, con tutti i relativi rischi di sicurezza.  

  • Insidie del contratto di acquisto semplificato 

    Per semplificare la gestione del contratto, Microsoft ha reso MCA-E un contratto “evergreen”, ovvero che non ha scadenza e si aggiorna automaticamente quando si aggiungono prodotti. Il fatto di non avere momenti di rinnovo pianificati riduce le opportunità di rinegoziare i termini (e di conseguenza valutare anche altri scenari o soluzioni alternative) e potrebbe aumentare anche i rischi di non compliance, senza che ci siano i rinnovi o i true-up periodici a richiedere un’analisi SAM accurata.  

Cosa possiamo fare per proteggerci

Visto che probabilmente è solo questione di tempo prima che questa evoluzione tocchi tutti i livelli, la cosa più importante è guadagnare tempo 

Quindi consigliamo di richiedere subito un rinnovo anticipato di EA per bloccare i termini e i prezzi attuali. Questa azione consente di mantenere i vantaggi offerti dall’EA, come i livelli di sconto programmati e la protezione dei prezzi per i servizi Azure e di garantire un margine di tempo prezioso per esplorare e valutare tutte le opzioni disponibili, evitando decisioni affrettate. 

An audit interno è fondamentale per acquisire una piena consapevolezza della situazione attuale. È cruciale analizzare i diritti di utilizzo perpetuo, come SQL Server e Windows Server, e le sottoscrizioni, come Microsoft 365 e Azure. È importante anche valutare quanti carichi di lavoro e applicazioni dipendono dai servizi Microsoft e stimare quanto potrebbe aumentare la spesa passando a modelli completamente su abbonamento rispetto alle licenze perpetue con Software Assurance 

Non devono mancare domande sulla crescita futura: avremo nuovi utenti? Ci espanderemo geograficamente? Aumenteremo le risorse cloud? Cosa conviene di più, combinare soluzioni on-premises con il cloud o passare completamente al cloud? 

Ottenere un preventivo dettagliato sui termini MCA attuali da Microsoft sarà fondamentale. Questo documento servirà come base per confrontare i costi con le opzioni esplorate (altri modelli MS come il CSP, altri fornitori ecc.). Queste informazioni, unite ai dati raccolti durante l’audit, saranno indispensabili per valutare la soluzione migliore e negoziare condizioni più favorevoli e allineate alle esigenze aziendali. 

In passato, alcune aziende hanno optato per un approccio innovativo, gestendo il dipartimento IT come un’entità separata. Con una ragione sociale distinta e una spesa annuale ben definita, queste organizzazioni sono riuscite a posizionarsi come partner Microsoft interni, negoziando direttamente sconti e condizioni agevolate. Una strategia che, se ben applicata, potrebbe offrire un vantaggio competitivo anche oggi. 

Se si decide di procedere con MCA-E, è cruciale non trascurare la sua natura flessibile e senza scadenze predefinite. Sarà responsabilità dell’organizzazione pianificare revisioni periodiche e interne per mantenere il controllo sui costi.   

At WEGG, siamo esperti in Software Asset Management (SAM) e gestione dei costi cloud. Se avete bisogno di supporto per verifiche, valutazioni e percorsi di ottimizzazione durante la transizione da EA a MCA, siamo a disposizione per aiutarvi a costruire una strategia vincente. 

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