Modernizzare i sistemi legacy è essenziale per ridurre il debito tecnologico e accelerare l’innovazione senza bloccare il business. Nell’articolo approfondiamo le soluzioni per sostituire, estendere o migrare i sistemi obsoleti in modo efficace.
Ogni azienda, nel tempo, accumula un debito tecnologico. Non è un costo evidente nel bilancio, ma si nasconde nei sistemi obsoleti che richiedono manutenzioni onerose e integrazioni complicate, rallentano i processi e aumentano il rischio di essere esposti a vulnerabilità informatiche.
Questo debito tecnologico è il risultato di decisioni apparentemente sensate: correzioni temporanee o soluzioni rapide che finiscono per diventare permanenti, mancati aggiornamenti di tecnologie obsolete, preferenze per una consegna rapida rispetto a benefici a lungo termine ecc. Gli scenari sono molteplici ma nel tempo queste scelte aumentano la complessità e finiscono per ostacolare i progetti futuri.
Secondo le stime dei CIO intervistati da McKinsey, il debito tecnologico rappresenta tra il 20% e il 40% del valore complessivo del patrimonio tecnologico, prima dell’ammortamento.
Per anni, l’approccio è stato “se funziona, non toccarlo”. Ma oggi il problema non è più se funziona: è quanto costa farlo funzionare e quanto rallenta la crescita dell’azienda. Peggio ancora, il timore che “se lo tocchi, si rompe” ha portato molte organizzazioni a evitare di intervenire, alimentando un circolo vizioso di inefficienza e immobilismo.
Il debito tecnologico, infatti, agisce come un freno alla trasformazione aziendale, rallentando ogni passo verso l’innovazione… è come correre trascinandosi un’ancora sempre più pesante. Lo dimostrano i dati: le aziende più gravate da questo problema, posizionate nel 20° percentile più alto, hanno il 40% di probabilità in più di vedere fallire o incompiuti i loro progetti di modernizzazione IT rispetto a quelle con un profilo di debito più leggero.
Questi dinosauri monopolizzano le risorse IT e rendono ancora più complicata la trasformazione digitale per vari motivi:
Anche se un sistema legacy può ancora svolgere le sue funzioni (con i dovuti work-around, le relative spese di manutenzione e tutti i rischi legati alla sicurezza), la sua incapacità di adattarsi ai moderni paradigmi tecnologici, come l’edge computing o l’automazione intelligente, lo rende un ostacolo all’innovazione portandolo a impedire l’evoluzione dei processi aziendali.
Secondo gli analisti di Gartner, ci sono sette modi per modernizzare i sistemi legacy. Tuttavia, nella pratica, le opzioni principali sono solo tre:
Noi di WEGG crediamo nell’importanza di un approccio strategico alla modernizzazione dei processi aziendali. Per realizzarlo, è fondamentale affidarsi a tecnologie flessibili, estensibili e scalabili come il low-code, in grado di adattarsi con un minimo sforzo di programmazione alle esigenze in continua evoluzione delle organizzazioni.
Per supportare al meglio i nostri clienti nella modernizzazione dei processi aziendali, abbiamo individuato in Mendix la soluzione ideale per estendere, migrare o sostituire sistemi obsoleti senza interrompere le operazioni aziendali.
Mendix è una piattaforma low-code verticale sul mercato enterprise grazie alla sua capacità di gestire progetti e integrazioni complesse: la troviamo posizionata tra i Leader per 8 anni consecutivi nel 2024 Gartner® Magic Quadrant™ for Enterprise Low-Code Application Platforms.
Nel primo caso, ovvero quando un sistema legacy non supporta più il modello di business, Mendix permette di sviluppare rapidamente nuove applicazioni scalabili e moderne che sostituiscono quelle obsolete, garantendo una transizione fluida e minimizzando le interruzioni operative.
Per i sistemi che funzionano ancora bene, invece, la piattaforma consente di estendere le loro capacità attraverso l’integrazione di nuove funzionalità e l’automazione dei processi, preservando gli investimenti preesistenti e migliorando produttività ed efficienza.
In caso di necessità di migrazione, infine, Mendix supporta la ricostruzione di applicazioni su architetture moderne come il cloud, riducendo i rischi e migliorando prestazioni e scalabilità.
Ad esempio, grazie alla sua integrazione nativa con SAP e alla capacità di creare rapidamente applicazioni estensibili, offre supporto specifico per estendere e modernizzare gli ecosistemi ERP soprattutto durante la migrazione da sistemi ERP legacy a SAP S/4HANA. Ne abbiamo parlato anche qui.
Nella revisione dei processi aziendali basata su tecnologie low-code, noi di WEGG ci affidiamo a Mendix soprattutto per la sua capacità di garantire una transizione graduale.
La tecnologia scelta, infatti, consente di sostituire, estendere o migrare i sistemi legacy in modo incrementale, evitando l’approccio “big bang” che spesso comporta interruzioni complete delle operazioni. Grazie all’architettura basata su microservizi, è possibile modernizzare o aggiungere funzionalità a parti specifiche del sistema senza impattare sull’intero ecosistema.
Inoltre, la piattaforma permette di testare e implementare nuove applicazioni in parallelo ai sistemi esistenti, garantendo la continuità operativa durante l’integrazione e rendendo le soluzioni gradualmente operative.
Innovare significa evolvere senza fermarsi: con questo approccio, è possibile modernizzare i processi aziendali mantenendo la continuità operativa e senza interrompere il ritmo del business.
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