Secondo Gartner, entro il 2025 il 70% delle organizzazioni implementerà una qualche forma di automazione strutturata, rispetto al solo 20% del 2021. Tuttavia, molte aziende sono ancora fortemente dipendenti da processi manuali e cartacei in settori chiave. Ad esempio, il 70% dell’elaborazione delle fatture a livello globale è ancora basata su carta e il tempo necessario per processarle rispetto a quelle digitalizzate è superiore di quattro volte, con evidenti implicazioni negative sulla velocità e sull’efficienza del business.
Alcuni compiti manuali, come l’integrazione dei dati, si stanno riducendo progressivamente grazie all’adozione dell’Intelligenza Artificiale, ma una gran parte dei processi aziendali rimane ancora non automatizzata. Dietro alla digitalizzazione dei processi, infatti, ci sono molte sfide e complessità: i problemi derivanti dallo shadow IT, il disallineamento tra business e IT nell’attivare nuove tecnologie, con il primo che desidera muoversi rapidamente. Ci sono anche i vincoli legati alla tecnologia legacy, che richiede competenze tecniche specifiche e manutenzioni costanti.
Ma il problema più grande non è tanto la presenza di processi ancora cartacei: anche se si digitalizza, in moltissimi casi i processi vengono gestiti attraverso una rete di sistemi disparati e per valorizzare i dati in essi contenuti ancora si utilizzano processi non strutturati, come file Excel, mail, telefono… e non si riesce a mettere a fattor comune questi processi in modo da avere un end-to-end completamente digitalizzato.
I leader IT si stanno rivolgendo a strumenti diversi per abilitare la digitalizzazione dei processi, ma ogni tecnologia ha i suoi limiti, essendo specifica per determinati scopi. Quali valutazioni bisogna fare per assicurarsi di scegliere la soluzione più adatta per raggiungere i propri obiettivi di crescita ed evoluzione?
Tra l’integrazione di sistemi eterogenei, la collaborazione con una varietà di stakeholder, l’assicurarsi di investire in una strategia a lungo termine per l’automazione, trovare lo strumento giusto per spostare online i processi manuali o cartacei o creare flussi digitali senza interruzioni tra i processi esistenti sembra impossibile. Meglio guardare a strumenti di automazione standard? O a piattaforme di sviluppo low-code per creare applicazioni personalizzate e microservizi?
Anche se ci si orienta verso il low-code, non è finita qui perché ci sono più tecnologie da prendere in considerazione. Ci sono quelle che vengono utilizzate nel contesto di singoli SaaS per collegare a un database schermate e flussi di lavoro ma anche soluzioni enterprise più complesse che integrano diverse fonti di dati e sistemi aziendali esistenti.