Home > Work From Anywhere > User Experience – Portali self-service
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Miglioriamo l’esperienza digitale degli utenti che lavorano da remoto.
Miglioriamo l’esperienza digitale degli utenti che lavorano da remoto.
Secondo il Global Workplace Analytics, il 70% delle persone lavorerà in modalità ibrida entro il 2025.
La cura dell’esperienza vissuta dal dipendente non può limitarsi solo all’ufficio, ma deve estendersi anche ai nuovi ambienti digitali.
Le persone si aspettano di non essere interrotte da malfunzionamenti, di poter accedere immediatamente alle applicazioni e di avere un desktop ottimizzato che li segua su qualsiasi dispositivo. Le aziende non sono sempre in grado di soddisfare queste aspettative, perché non hanno visibilità e controllo su tutti i device usati dagli utenti.
Fanno fatica a ricreare un ambiente applicativo uniforme su più device, a monitorare le prestazioni con il check continuo delle risorse di CPU, memoria e disco, ad assegnare i privilegi amministrativi bilanciando facilità di accesso con la sicurezza.
Secondo il Global Workplace Analytics, il 70% delle persone lavorerà in modalità ibrida entro il 2025.
La cura dell’esperienza vissuta dal dipendente non può limitarsi solo all’ufficio, ma deve estendersi anche ai nuovi ambienti digitali.
Le persone si aspettano di non essere interrotte da malfunzionamenti, di poter accedere immediatamente alle applicazioni e di avere un desktop ottimizzato che li segua su qualsiasi dispositivo. Le aziende non sono sempre in grado di soddisfare queste aspettative, perché non hanno visibilità e controllo su tutti i device usati dagli utenti.
Fanno fatica a ricreare un ambiente applicativo uniforme su più device, a monitorare le prestazioni con il check continuo delle risorse di CPU, memoria e disco, ad assegnare i privilegi amministrativi bilanciando facilità di accesso con la sicurezza.
Con il nostro servizio di User Experience, ottimizziamo l’esperienza digitale degli utenti che lavorano da remoto. Da una singole console, possiamo conoscere la situazione applicativa di ogni dipendente, uniformarla su più dispositivi e rimuovere in maniera proattiva ogni blocco alla produttività con funzioni avanzate di performance management.
Velocizziamo la distribuzione degli applicativi con portali self-service e semplifichiamo le procedure di accesso con fattori di verifica contestuali che non richiedono l’inserimento frequente di dati, per rendere più immediata la gestione della propria area di lavoro.
Con il nostro servizio di User Experience, ottimizziamo l’esperienza digitale degli utenti che lavorano da remoto. Da una singole console, possiamo conoscere la situazione applicativa di ogni dipendente, uniformarla su più dispositivi e rimuovere in maniera proattiva ogni blocco alla produttività con funzioni avanzate di performance management.
Velocizziamo la distribuzione degli applicativi con portali self-service e semplifichiamo le procedure di accesso con fattori di verifica contestuali che non richiedono l’inserimento frequente di dati, per rendere più immediata la gestione della propria area di lavoro.
Se le persone, accedendo da dispositivi diversi, si fermano a pensare: “Perché è tutto così diverso? Dove devo cercare i programmi che mi servono?” vuol dire che l’esperienza vissuta non è buona.
I tuoi utenti scaricano gli applicativi necessari al loro lavoro da servizi di distribuzione digitale non protetti. Non hai il controllo sull’installato e non sai se ci sono incompatibilità o criticità che possono bloccarli.
I dipendenti lavorano da dispositivi diversi, ma in caso di blocchi perdono i dati su quel dispositivo e non riescono a recuperarli per velocizzare le procedure di avvio di nuovi dispositivi.
I privilegi amministrativi assegnati chiedono una verifica continua delle credenziali che fa perdere tempo alle persone. Ma non riesci a fare diversamente, per non impattare sulla sicurezza.
Quali situazioni che coinvolgono il tuo supporto dovrebbero metterti in allarme?
Se le persone, accedendo da dispositivi diversi, si fermano a pensare: “Perché è tutto così diverso? Dove devo cercare i programmi che mi servono?” vuol dire che l’esperienza vissuta non è buona.
I tuoi utenti scaricano gli applicativi necessari al loro lavoro da servizi di distribuzione digitale non protetti. Non hai il controllo sull’installato e non sai se ci sono incompatibilità o criticità che possono bloccarli.
I dipendenti lavorano da dispositivi diversi, ma in caso di blocchi perdono i dati su quel dispositivo e non riescono a recuperarli per velocizzare le procedure di avvio di nuovi dispositivi.
I privilegi amministrativi assegnati chiedono una verifica continua delle credenziali che fa perdere tempo alle persone. Ma non riesci a fare diversamente, per non impattare sulla sicurezza.
Con la remotizzazione della forza lavoro, l’IT assume un ruolo di importanza vitale nell’assicurare un’Employee Experience di qualità. Per ottimizzare l’esperienza digitale dei dipendenti che lavorano da remoto dovresti:
Non si può gestire quello che non esiste: dovresti disporre di inventari automatici evoluti per sapere tutto quello è presente nell’ecosistema e avere anche il dettaglio del contesto di ogni singolo device (stato di salute, prestazioni, sicurezza ecc.). I fogli Excel e le informazioni che arrivano dagli utenti non sono sufficienti a governare questa complessità: ogni persona può avere anche 4-5 device con OS e configurazioni differenti. Ogni volta che usano un dispositivo per lavorare, dovresti riuscire a tracciarlo in tempo reale e ad associarlo a quella figura, identificando a colpo d’occhio le criticità che possono penalizzare la sua produttività.
Non puoi permetterti di intervenire manualmente su ogni dispositivo: per questo servono strumenti centralizzati per abilitarli con pochi click, distribuendo gli applicativi necessari e migrando in maniera massiva OS non più supportati. Allo stesso tempo, dovresti avere la possibilità di intervenire localmente, impostando un’esperienza uniforme per tutti i dispositivi che appartengono allo stesso utente. Dal pannello di controllo, dovresti vedere il pool di strumenti di quella persona: ti assicuri che rispettino i requisiti di gestione aziendali con una gestione standardizzata, ma puoi fare anche quelle piccole modifiche che rendono l’esperienza utente eccezionale.
Anche con una gestione centralizzata, il monitoraggio continuo richiede un dispendio di tempo che non permette la risoluzione tempestiva dei problemi. L’AI può essere una valida alleata per rendere il tuo sistema di gestione self-heal, self-repair, self-secure. Gli algoritmi – opportunatamente addestrati – possono rilevare le anomalie e innescare meccanismi automatizzati di riparazione. È il caso di un’allocazione sbilanciata delle risorse: se lo spazio disco è quasi esaurito, il dispositivo potrebbe essere più lento.
Gli utenti lamentano procedure di sicurezza eccessive o privilegi amministrativi non adeguati alla propria figura: dovresti avere la possibilità di settarli one-to-one e se possibile contestualizzarli alla situazione dell’utente. Se l’accesso è vincolato all’orario, un utente che si trova in un altro continente potrebbe avere problemi. Funzionalità di geofence o di privilege management personalizzate possono aggirare qualsiasi ostacolo. Con approcci alla sicurezza Zero Trust, puoi demandare all’AI la verifica di tutti i fattori contestuali (utente, dispositivo, rete, app, minacce, timing, luogo, OS) evitando di dover richiedere all’utente di inserire più volte le credenziali.
Non è detto che il pool di applicazioni distribuite sia sufficiente a soddisfare le esigenze lavorative degli utenti. Per questo dovresti fornire portali self-service da cui è possibile scaricare i programmi in modo sicuro, senza dover ricorrere ai servizi di distribuzione digitale trovati in rete.
Con la remotizzazione della forza lavoro, l’IT assume un ruolo di importanza vitale nell’assicurare un’Employee Experience di qualità. Per ottimizzare l’esperienza digitale dei dipendenti che lavorano da remoto dovresti:
Non si può gestire quello che non esiste: dovresti disporre di inventari automatici evoluti per sapere tutto quello è presente nell’ecosistema e avere anche il dettaglio del contesto di ogni singolo device (stato di salute, prestazioni, sicurezza ecc.). I fogli Excel e le informazioni che arrivano dagli utenti non sono sufficienti a governare questa complessità: ogni persona può avere anche 4-5 device con OS e configurazioni differenti. Ogni volta che usano un dispositivo per lavorare, dovresti riuscire a tracciarlo in tempo reale e ad associarlo a quella figura, identificando a colpo d’occhio le criticità che possono penalizzare la sua produttività.
Non puoi permetterti di intervenire manualmente su ogni dispositivo: per questo servono strumenti centralizzati per abilitarli con pochi click, distribuendo gli applicativi necessari e migrando in maniera massiva OS non più supportati. Allo stesso tempo, dovresti avere la possibilità di intervenire localmente, impostando un’esperienza uniforme per tutti i dispositivi che appartengono allo stesso utente. Dal pannello di controllo, dovresti vedere il pool di strumenti di quella persona: ti assicuri che rispettino i requisiti di gestione aziendali con una gestione standardizzata, ma puoi fare anche quelle piccole modifiche che rendono l’esperienza utente eccezionale.
Anche con una gestione centralizzata, il monitoraggio continuo richiede un dispendio di tempo che non permette la risoluzione tempestiva dei problemi. L’AI può essere una valida alleata per rendere il tuo sistema di gestione self-heal, self-repair, self-secure. Gli algoritmi – opportunatamente addestrati – possono rilevare le anomalie e innescare meccanismi automatizzati di riparazione. È il caso di un’allocazione sbilanciata delle risorse: se lo spazio disco è quasi esaurito, il dispositivo potrebbe essere più lento.
Gli utenti lamentano procedure di sicurezza eccessive o privilegi amministrativi non adeguati alla propria figura: dovresti avere la possibilità di settarli one-to-one e se possibile contestualizzarli alla situazione dell’utente. Se l’accesso è vincolato all’orario, un utente che si trova in un altro continente potrebbe avere problemi. Funzionalità di geofence o di privilege management personalizzate possono aggirare qualsiasi ostacolo. Con approcci alla sicurezza Zero Trust, puoi demandare all’AI la verifica di tutti i fattori contestuali (utente, dispositivo, rete, app, minacce, timing, luogo, OS) evitando di dover richiedere all’utente di inserire più volte le credenziali.
Non è detto che il pool di applicazioni distribuite sia sufficiente a soddisfare le esigenze lavorative degli utenti. Per questo dovresti fornire portali self-service da cui è possibile scaricare i programmi in modo sicuro, senza dover ricorrere ai servizi di distribuzione digitale trovati in rete.
Le aziende che promuovono politiche che mettono al centro le persone hanno visto un aumento della loro produttività e delle loro performance finanziarie.
Noi poniamo estrema cura sull’esperienza che i dipendenti vivono da remoto: è parte integrante dell’Employee Experience.
Le aziende che promuovono politiche che mettono al centro le persone hanno visto un aumento della loro produttività e delle loro performance finanziarie.
Noi poniamo estrema cura sull’esperienza che i dipendenti vivono da remoto: è parte integrante dell’Employee Experience.
Monitoriamo le performance di ogni dispositivo con il supporto dell’AI.
Semplifichiamo la gestione di diversi dispositivi con una piattaforma centralizzata.
Monitoriamo le performance di ogni dispositivo con il supporto dell’AI.
Aumentiamo l’autonomia degli utenti nell’accesso alle applicazioni.
Personalizziamo i criteri di accesso sulla persona.
Semplifichiamo la gestione di diversi dispositivi con una piattaforma centralizzata.
Monitoriamo le performance di ogni dispositivo con il supporto dell’AI.
Aumentiamo l’autonomia degli utenti nell’accesso alle applicazioni.
Personalizziamo i criteri di accesso sulla persona.
Vorresti migliorare l’esperienza dei tuoi dipendenti che lavorano da remoto?
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I NOSTRI UFFICI
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