La “coda lunga” della transizione alla “digital economy” di SAP®
SAP® vuole essere la tecnologia che guida la transizione delle aziende verso la “digital economy”: il suo obiettivo – secondo i claim che ci arrivano dalla multinazionale tedesca – è quello di “empowers companies across all industries to reinvent their business models for the digital economy”.
Per farlo, negli ultimi anni sta adottando una duplice strategia: da un lato sta spingendo per la migrazione verso una nuova “architettura” più performante e in grado di elaborare grandi volumi di dati operativi e transazionali in tempo reale (l’in-memory computing offerto della piattaforma HANA), dall’altro ha elaborato un nuovo modello di pricing – il modello Digital Access – più adatto alle esigenze della “digital age”.
Le due “scadenze” che SAP® ha posto per incentivare le aziende sono:
- la migrazione a SAP HANA e SAP S/4HANA entro il 2027, per le aziende che utilizzano SAP Enterprise Resource Planning (SAP ERP)
- un programma agevolato, il DAAP (Digital Access Adoption Program), per passare al nuovo modello di pricing per l’accesso indiretto/digitale con forti scontistiche, attivo fino a dicembre 2022
Approfondiamole un attimo, prima di capire perché è il momento giusto per riprendere in mano i contratti.
La migrazione a SAP HANA e SAP S/4 HANA
Le aziende che utilizzano SAP Enterprise Resource Planning (SAP ERP) sanno già che dovranno eseguire la migrazione a SAP HANA o SAP S/4HANA entro il 2027, poiché questo è il termine a partire dal quale SAP® cesserà di fornire il supporto per le applicazioni ERP in uso sulla piattaforma SAP NetWeaver.
SAP HANA, infatti, sarà il database primario per acquisire tutti i dati delle transazioni, su cui verrà eseguita l’intera suite di software applicativi SAP® (Suite HANA o S4HANA).
Entro il 2027, quindi due anni in più rispetto alla scadenza precedente: in passato SAP® aveva annunciato che avrebbe interrotto il supporto ECC6 nel 2025. Si tratta di un’implicita ammissione che la migrazione a S4/HANA è più lenta di quanto avrebbe voluto SAP®. Diversi incentivi e agevolazioni vanno nella direzione di sostenere questo percorso: è il caso della manutenzione estesa opzionale estendibile fino al 2030 di cui i clienti impegnati nelle fasi di off-boarding potranno beneficiare con un premium di due punti percentuali.
Non mancano, inoltre, pacchetti integrati di soluzioni e servizi per supportare la migrazione: nel gennaio 2021 SAP® ha annunciato il programma “Rise with SAP®”, le cui offerte sono state tra i temi caldi del Sapphire Now 2022 di maggio. È chiaro che SAP® sta investendo molto sulla migrazione al cloud.
Che sia redditizia questa scelta, lo confermano anche i risultati finanziari di SAP® per l’anno 2021: si è verificato un incremento del 5% del fatturato (24.410 miliardi di euro), con il fatturato del cloud in aumento del 19% rispetto all’anno precedente (9,592 miliardi di euro).
Se teniamo conto che nuove metriche di business come l’ARR (Annual Recurring Revenue) “guidano” la valutazione di investitori e acquirenti, in quanto ritenuti indicatori di performance finanziaria affidabili, affidarsi a componenti di ricavo ricorrenti contrattualizzate (abbonamenti e sottoscrizioni) incrementa il valore stesso dell’azienda sul mercato.
Un mercato in cui SAP® già detiene la leadership: di recente Gartner ha riconosciuto SAP S/4 HANA cloud come leader nel Gartner Magic Quadrant per Cloud ERP per Service Centric Enterprise 2022 e importanti partnership, con IBM ad esempio, vengono strette per migliorare quotidianamente il processo di migrazione al cloud.
Ma quali potrebbero essere i motivi per cui l’adozione nelle aziende è più lenta di quanto previsto, tale da spostare la data dal 2025 al 2027?
- difficoltà operative: le nuove applicazioni e funzionalità offerte da SAP S/4HANA richiederanno alcune modifiche operative e probabilmente l’adozione di nuovi processi, a cui si aggiunge la curva di apprendimento per gli utenti.
- difficoltà con il codice personalizzato: poiché SAP S/4HANA è una versione completamente nuova del prodotto, le personalizzazioni esistenti per SAP® ERP potrebbero non essere compatibili con il nuovo ambiente. I clienti SAP® non sempre hanno le risorse per farlo e vogliono massimizzare gli investimenti esistenti in ECC6, dove spesso hanno speso cifre ingenti in personalizzazioni.
Se poi le realtà coinvolte non hanno incluso nelle loro strategie progetti di trasformazione digitale, i C-level potrebbero non vedere un ritorno immediato sul business.
Il Digital Access Adoption Program (DAAP)
L’altra novità riguarda il DAAP (Digital Access Adoption Program), la cui estensione è stata prolungata alla fine del 2022.
Il modello Digital Access, di cui il DAAP favorisce l’adozione con forti scontistiche, è una nuova metrica di licensing che SAP® ha introdotto nel 2018 che è basata non più sul numero degli utenti, bensì sul numero di documenti che i sistemi terzi non SAP® vanno a creare sui sistemi SAP®.
Una scelta che è diretta conseguenza del problema di licenziare correttamente gli accessi indiretti/digitali, che aveva coinvolto i clienti di SAP® in diatribe per irregolarità, a causa dell’incertezza delle definizioni contrattuali sull’ “uso” da licenziare. Il caso più noto è quello che ha coinvolto Diageo UK.
SAP® ha dunque fatto chiarezza con un nuovo modello di licensing, che si basa sul conteggio e sulla tipologia dei documenti (ce ne sono 9) delle interazioni prodotte con SAP® da sistemi terzi. Come si legge sul SAP ERP Pricing for the digital age, i clienti possono decidere se mantenere lo status quo del contratto SAP® già stipulato (e quindi continuare a utilizzare licenze per utente), convertire in “documenti” solo le licenze inutilizzate oppure modificare l’intero contratto adeguandolo al nuovo modello.