Home > Work From Anywhere > Voglio ridurre l’impatto dei malfunzionamenti informatici sugli utenti
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Con la diffusione di modelli di lavoro remoto e ibrido, i dipendenti lavorano da qualsiasi luogo e in qualsiasi momento ma si aspettano di non subire interruzioni, qualunque dispositivo stiano usando.
Molti malfunzionamenti potrebbero essere previsti con uno screening continuativo dei device che accedono alle risorse aziendali: basterebbe identificare e risolvere i fattori di rischio nelle performance e nella sicurezza dei dispositivi. Pensiamo a OS non supportati, vulnerabilità non gestite, spazio disco esaurito.
Sono problemi facilmente gestibili, ma spesso non risolti per mancanza di tempo e visibilità da parte del personale IT che negli ultimi anni si è trovato a gestire un perimetro allargato
senza aumenti di budget e risorse.
Noi automatizziamo il lavoro di monitoraggio e risoluzione delle anomalie con il supporto di bot e AI, progettando sistemi di gestione dei device self-healing, ovvero autoriparanti. In questo modo aiutiamo i team IT a prevenire i malfunzionamenti prima che gli utenti sperimentino dei blocchi alla produttività.
In caso di problematiche complesse, facciamo in modo che l’AI apra automaticamente i ticket al supporto, corredandoli di tutte le informazioni necessarie per poter intervenire con funzioni di controllo remoto.
Con la diffusione di modelli di lavoro remoto e ibrido, i dipendenti lavorano da qualsiasi luogo e in qualsiasi momento ma si aspettano di non subire interruzioni, qualunque dispositivo stiano usando.
Molti malfunzionamenti potrebbero essere previsti con uno screening continuativo dei device che accedono alle risorse aziendali: basterebbe identificare e risolvere i fattori di rischio nelle performance e nella sicurezza dei dispositivi. Pensiamo a OS non supportati, vulnerabilità non gestite, spazio disco esaurito.
Sono problemi facilmente gestibili, ma spesso non risolti per mancanza di tempo e visibilità da parte del personale IT che negli ultimi anni si è trovato a gestire un perimetro allargato
senza aumenti di budget e risorse.
Noi automatizziamo il lavoro di monitoraggio e risoluzione delle anomalie con il supporto di bot e AI, progettando sistemi di gestione dei device self-healing, ovvero autoriparanti. In questo modo aiutiamo i team IT a prevenire i malfunzionamenti prima che gli utenti sperimentino dei blocchi alla produttività.
In caso di problematiche complesse, facciamo in modo che l’AI apra automaticamente i ticket al supporto, corredandoli di tutte le informazioni necessarie per poter intervenire con funzioni di controllo remoto.
La mancata distribuzione della patch in applicativi con vulnerabilità rilevate può aprire le porte agli hacker. E sappiamo bene il costo dell’ostaggio di dati aziendali, tra ritardi nella produzione e danni alla reputazione.
Gli utenti che sperimentano situazioni bloccanti aprono ticket al supporto, ma prima che il supporto riesca a farsi carico della richiesta passano ore e giorni in cui la persona non può proseguire.
Ci sono delle situazioni ricorrenti, per cui basterebbe programmare degli interventi massivi. Ma non si hanno inventari aggiornati sui device degli utenti, per sapere come gestirli.
I rallentamenti e l’insoddisfazione sono un’arma a lungo raggio: un dipendente scontento e bloccato nella sua operatività riversa la sua frustrazione nella qualità dei servizi offerti al cliente finale.
La mancata distribuzione della patch in applicativi con vulnerabilità rilevate può aprire le porte agli hacker. E sappiamo bene il costo dell’ostaggio di dati aziendali, tra ritardi nella produzione e danni alla reputazione.
Gli utenti che sperimentano situazioni bloccanti aprono ticket al supporto, ma prima che il supporto riesca a farsi carico della richiesta passano ore e giorni in cui la persona non può proseguire.
Ci sono delle situazioni ricorrenti, per cui basterebbe programmare degli interventi massivi. Ma non si hanno inventari aggiornati sui device degli utenti, per sapere come gestirli.
I rallentamenti e l’insoddisfazione sono un’arma a lungo raggio: un dipendente scontento e bloccato nella sua operatività riversa la sua frustrazione nella qualità dei servizi offerti al cliente finale.
Per ridurre l’impatto dei malfunzionamenti sulla produttività degli utenti, WEGG adotta la seguente strategia:
Per ridurre l’impatto dei malfunzionamenti sulla produttività degli utenti, WEGG adotta la seguente strategia:
Centralizzazione della gestione dei device
Passare al vaglio ogni singolo device non è un’operazione sostenibile per il personale IT. Per questo impostiamo sistemi centralizzati di gestione dei device, in modo da disporre rapidamente di inventari HW e SW e monitorare in tempo reale la situazione di ogni dispositivo che si connette alla rete aziendale. I dati sono già aggregati e normalizzati da più fonti e permettono la pianificazione di interventi massivi secondo i criteri aziendali.
Progettazione di un sistema self-healing
Il fatto di avere un’unica torre di gestione dei device, da cui impostare con pochi click il provisioning, il patching e l’applicazione di policy, ci consente di codificare gli interventi. Addestriamo gli algoritmi a riconoscere le soglie di criticità relativamente ai requisiti di configurazione, compliance e sicurezza. In presenza di situazioni bollate come “a rischio”, configuriamo i rispettivi workflow automatizzati di risoluzione. Ad esempio, se lo spazio disco è pieno all’80%, impostiamo un flusso di attività per cui il sistema automaticamente interviene per svuotarlo.
Progettiamo quindi un meccanismo virtuoso e svincolato dalla disponibilità del personale IT che porta alla scoperta continua dei device, alla diagnostica dei problemi e all’ottimizzazione delle prestazioni del dispositivo, preservando la salute e la sicurezza del proprio ambiente. Infine, lo integriamo agli strumenti ITSM per l’apertura di ticket in caso di situazioni complesse: il personale di supporto ha già tutte le informazioni che gli servono per intervenire rapidamente.
Impostazione di una sicurezza adattativa
Rivediamo l’approccio alla sicurezza: non è più reattivo, bensì proattivo. Il self-check operato dal sistema in maniera continuativa permette di applicare in modo tempestivo le policy di sicurezza e la distribuzione delle relative patch. Le criticità vengono prioritizzate e gestite in base alla loro gravità, prima che l’utente finale ne sperimenti le conseguenze.
Abilitazione del supporto
Infine, mettiamo il supporto nelle condizioni di intervenire facilmente ovunque. Lo rendiamo padrone della gestione dei device: il personale può accedere a inventari aggiornati e pianificare interventi localmente, grazie a funzioni di controllo remoto.
Centralizzazione della gestione dei device
Progettazione di un sistema self-healing
Il fatto di avere un’unica torre di gestione dei device, da cui impostare con pochi click il provisioning, il patching e l’applicazione di policy, ci consente di codificare gli interventi. Addestriamo gli algoritmi a riconoscere le soglie di criticità relativamente ai requisiti di configurazione, compliance e sicurezza. In presenza di situazioni bollate come “a rischio”, configuriamo i rispettivi workflow automatizzati di risoluzione. Ad esempio, se lo spazio disco è pieno all’80%, impostiamo un flusso di attività per cui il sistema automaticamente interviene per svuotarlo.
Progettiamo quindi un meccanismo virtuoso e svincolato dalla disponibilità del personale IT che porta alla scoperta continua dei device, alla diagnostica dei problemi e all’ottimizzazione delle prestazioni del dispositivo, preservando la salute e la sicurezza del proprio ambiente. Infine, lo integriamo agli strumenti ITSM per l’apertura di ticket in caso di situazioni complesse: il personale di supporto ha già tutte le informazioni che gli servono per intervenire rapidamente.
Impostazione di una sicurezza adattativa
Rivediamo l’approccio alla sicurezza: non è più reattivo, bensì proattivo. Il self-check operato dal sistema in maniera continuativa permette di applicare in modo tempestivo le policy di sicurezza e la distribuzione delle relative patch. Le criticità vengono prioritizzate e gestite in base alla loro gravità, prima che l’utente finale ne sperimenti le conseguenze.
Abilitazione del supporto
Infine, mettiamo il supporto nelle condizioni di intervenire facilmente ovunque. Lo rendiamo padrone della gestione dei device: il personale può accedere a inventari aggiornati e pianificare interventi localmente, grazie a funzioni di controllo remoto.
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I NOSTRI UFFICI
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