Se avete una versione successiva alla 2019.1 SU3 di Ivanti Endpoint Manager, sappiate che la versione di OpenSSL utilizzata per il file hashing è stata aggiornata e richiede nuove chiamate che sono effettuate nel codice per i file con una dimensione maggiore ai 2 GB. Inoltre, è stato rimosso il passaggio di rimozione dei file TMP quando l’hashing fallisce: questo fa sì che riempiano il disco.

Se volete evitare che accada, per prima cosa dovete verificare che effettivamente i file TMP che si sono creati riguardino tale problematica. Controllate se si trovano in uno dei seguenti percorsi:

  • C:\Windows\Temp se per il servizio Scheduler è utilizzato l’account System.
  • C:\Windows\[username]\AppData\Local\Temp se per il servizio Scheduler è utilizzato un account utente.


In aggiunta, nel file “schedpkgupdate.exe.log” che si trova nella cartella del Core Server C:\Program Files\LANDesk\Management Suite\log dovreste vedere l’errore di acquisizione dell’hashing per il file .tmp con la mancata rimozione dalla cartella temp:

Da tale log potete verificare anche quale è il file di grandi dimensioni che sta creando la problematica così da poter determinare anche il pacchetto di Software Distribution che lo contiene:

Attualmente, tale problematica è stata risolta nel Service Update 4 di EPM 2019.1 in cui le chiamate per il file hashing avvengono correttamente e i file sono rimossi dalla cartella temp indipendentemente dall’esito positivo o negativo dell’operazione.

Ci sono due work-around che possono essere utilizzati nel caso non si volesse procedere con l’installazione dell’Service Update:

  • Conversione in un percorso UNC

Una volta che avete identificato il file (o i file) di grandi dimensioni che stanno causando la problematica, potete modificare il percorso con il quale i file sono stati aggiunti nel pacchetto di Software Distribution convertendolo in un percorso UNC invece che HTTP.

Nello specifico, dovete selezionare le proprietà del pacchetto di Software Distribution e rimuovere il file di grandi dimensioni con il percorso HTTP che potrebbe trovarsi nella sezione “Package information” o “Additional files” e riaggiungerlo con il percorso UNC.

Per esempio, di seguito potete vedere due screenshot dei percorsi che potrebbero essere convertiti in UNC:

I due percorsi di esempio diventeranno rispettivamente:

  • \\LAB-EPM2019-1\Packages\Windows10\dummy.bat
  • \\LAB-EPM2019-1\Packages\Windows10\Windows.iso


Una volta convertiti tali percorsi e rieseguito l’hash del pacchetto, la problematica del riempimento del disco sarà risolta e potete rimuovere i file tmp creati precedentemente.

NOTA BENE: il work-around non risolve la problematica riguardante il fallimento dell’hashing. In aggiunta, i percorsi UNC possono essere utilizzati solo internamente alla rete e ciò limita la distribuzione del pacchetto. 

  • Compressione deii file del pacchetto


Un’altra soluzione potrebbe essere quella di comprimere i file di grandi dimensioni che volete distribuire in modo che la dimensione sia minore di 2 GB. I file devono successivamente essere decompressi una volta distribuiti sui client, attività che può essere effettuata all’interno di un pacchetto di azioni Windows o di un pacchetto con uno script apposito.

In conclusione, se volete evitare che i file .tmp continuino a crearsi e a riempire il disco, potete procedere con l’installazione del Service Update oppure procedere con uno dei due work-around sopra descritti, pur con i loro limiti.

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