Con i frequenti aggiornamenti dei termini di licenza di Anaconda per l’uso commerciale (l’ultimo a luglio 2025), è fondamentale sapere chi deve essere licenziato e come garantire la conformità, poiché eventuali discrepanze potrebbero avere un impatto significativo
Anaconda è una piattaforma open-source molto utilizzata nel campo della data science, che offre una soluzione per gestire ambienti e pacchetti Python. È uno strumento fondamentale per i team di data science, in quanto semplifica il processo di installazione, gestione e distribuzione di pacchetti, ambienti e librerie per l’analisi dei dati, il machine learning, l’intelligenza artificiale e la statistica.
I pacchetti software possono essere scaricati da due principali tipologie di canali:
I pacchetti presenti su canali come conda-forge sono generalmente rilasciati con licenze open-source come la MIT License, GPL o Apache License, e quindi non sono soggetti a restrizioni commerciali. Un esempio di questo è Conda, il gestore di pacchetti e ambienti più conosciuto, che rimane sempre gratuito e open-source. Lo stesso vale per i pacchetti compatibili con conda, che possono essere installati da canali comunitari come conda-forge senza alcun costo aggiuntivo.
Per quanto riguarda i pacchetti in Anaconda Distribution, solitamente richiedono licenze commerciali o presentano restrizioni nell’uso, specialmente in ambito aziendale. Questo accade perché Anaconda Inc. investe tempo e risorse per garantire la stabilità, la sicurezza e il supporto per questi pacchetti.
Si tenga presente che la necessità di pagare o meno dipende spesso dalla provenienza del pacchetto scaricato. Un esempio di ciò è Miniconda, che rappresenta un’alternativa leggera ad Anaconda Distribution. Miniconda è gratuita e non è soggetta ai termini di licenza di Anaconda, a condizione che non venga utilizzato il canale defaults e che si rimanga su repository comunitari.
A seguito dell’aumento dell’adozione di Python e Anaconda da parte di utenti commerciali, Anaconda ha modificato i termini di licenza nel 2020, nel 2024 e, più recentemente, il 15 luglio 2025. Questi cambiamenti hanno portato a un’estensione dell’obbligo di licenza per un numero maggiore di organizzazioni, con l’introduzione di eccezioni più limitate, in particolare per le istituzioni educative e di ricerca.
Nel prossimo paragrafo, vediamo più nel dettaglio chi è soggetto al pagamento di licenze per l’utilizzo dei pacchetti scaricati dal canale defaults e da Anaconda Distribution.
Con le modifiche ai termini di licenza del 2020, è stato chiarito che l’uso gratuito non è consentito a quelle realtà che fanno un uso intensivo dei pacchetti e della distribuzione forniti da Anaconda.
“Commercial users who heavily rely on [our] packaging and distribution efforts purchase [our] commercial repository software.” [Anaconda 2020 Terms of Service]
Con “heavy commercial usage” si fa riferimento a tutte le realtà che eseguono il mirroring su larga scala del repository o a quelle i cui sistemi CI/CD e di deployment fanno regolarmente migliaia di richieste di download di pacchetti. Questo tipo di utilizzo può essere facilmente rilevato attraverso un’analisi del traffico di rete.
Tuttavia, gli utenti non commerciali (come studenti, accademici e hobbisti) sono esclusi da queste modifiche. Anaconda chiarisce che, se si utilizza il software per piccoli progetti di ricerca o per scopi didattici (ad esempio per imparare la scienza dei dati), questo non rappresenta un carico significativo sui loro sistemi e non sono soggetti a licenze commerciali.
Nel 2024 i termini di licenza sono stati ulteriormente aggiornati per chiarire il concetto di “Uso Organizzativo” (Organizational Use). Secondo i nuovi termini, qualsiasi organizzazione con 200 o più dipendenti o collaboratori è obbligata ad acquistare una licenza a pagamento per utilizzare il software Anaconda.
“Your registration, download, use, installation, access, or enjoyment of all Anaconda Offerings on behalf of an organization that has two hundred (200) or more employees or contractors (“Organizational Use”) requires a paid license of Anaconda Business or Anaconda Enterprise.” [Anaconda 2024 Terms of Service]
Questa soglia di 200 dipendenti non si applica solo alle aziende a scopo di lucro, ma anche agli enti governativi e alle organizzazioni non profit. Questo rappresenta un cambiamento significativo rispetto alle politiche precedenti, che permettevano a università, istituti di ricerca e altri enti non profit di utilizzare Anaconda gratuitamente.
Secondo i nuovi termini di servizio, le istituzioni educative accreditate possono utilizzare gratuitamente il software Anaconda, a condizione che venga impiegato esclusivamente per attività curricolari, come insegnamento, apprendimento e ricerca. Questa esenzione si applica anche alle istituzioni con 200 o più dipendenti o collaboratori. Tuttavia, le attività di ricerca che vanno oltre l’uso curricolare, hanno più di 200 dipendenti e che rientrano nei criteri di non eligibilità richiedono ora una licenza commerciale, in quanto non sono più considerate parte dell’uso didattico consentito.
Con l’aggiornamento dei termini del 2025, per le organizzazioni con più di 200 dipendenti o collaboratori che non rientrano nell’utilizzo gratuito, è ora richiesta la sottoscrizione di un Business Plan.
You must pay for a ‘Business Plan’ Subscription from Anaconda if you are using the Platform on behalf of a for-profit organization with more than 200 total employees or contractors (including all Affiliates) and you do not qualify for free use under Section 1(a) of these Terms (When Your Use is Free). [Anaconda 2025 Terms of Service]
C’è poi una nuova clausola che richiede pagamenti aggiuntivi per usi enterprise scalati come cluster di calcolo, HPC, supercomputer, serverless e architetture di scaling dinamico.
La metrica utilizzata per determinare l’obbligo di licenza è “Authorized User” o “User”.
Con l’aggiornamento dei termini di licenza del 2025, Anaconda ha ampliato la definizione di “User” (Utente), includendo non solo gli utenti umani, ma anche agenti non umani come processi automatizzati, AI e serverless. Questo cambiamento implica regole più rigide per il conteggio degli utenti, che ora comprende anche utenti non umani o automatizzati, e stabilisce l’obbligo di acquistare una licenza per ogni utente attivo o identificabile.
Secondo i termini di servizio, il cliente è obbligato a tenere un registro dettagliato degli utenti autorizzati, in quanto il numero di licenze specificato nell’ordine determina il numero di utenti che possono utilizzare la piattaforma o le offerte. Non è consentito superare quel numero senza acquistare licenze aggiuntive da Anaconda.
Per garantire la conformità, è necessario mantenere registri accurati sull’uso del servizio per tutta la durata dell’abbonamento e per dodici mesi dopo la sua scadenza. Se Anaconda lo richiede, il cliente dovrà fornire questi registri per confermare che l’uso del servizio è conforme alle licenze.
C’è da aggiungere che Anaconda per motivi di privacy e tecnici non ha un processo formale per raccogliere i dati degli utenti, quindi non ha indicatori diretti su chi accede a cosa. Anaconda si basa sul traffico di rete per determinare l’uso del servizio e al cliente chiede una collaborazione attiva per confermare il conteggio degli utenti. Il metodo di Anaconda per identificare chi necessita di una licenza si basa sul conteggio degli installer e sui download dei pacchetti in un periodo prestabilito, di solito 12 mesi.
Anaconda procederà con l’analisi dei dati per comprendere i casi d’uso specifici del cliente riguardanti l’uso di Anaconda Python e delle applicazioni di data science. Il vendor quindi esaminerà i download degli installer e dei pacchetti associati al dominio aziendale per identificare eventuali discrepanze tra quanto dichiarato dal cliente in fase di ordine e l’utilizzo effettivo del servizio.
Questo processo si applica alle realtà con più di 200 dipendenti, che non sono eligibili per l’uso gratuito secondo le politiche aggiornate dei termini di licenza. L’obiettivo di Anaconda è quello di garantire la corretta licenza dell’intera organizzazione, assicurando che tutti gli utenti attivi e i download siano coperti.
In caso di non conformità rilevate, il vendor richiede l’acquisto delle licenze necessarie al pricing corrente:
If Anaconda finds that you have more Users than what is listed on your Order, Anaconda may charge you for those extra Users based on Anaconda’s then-current pricing.
Nei precedenti termini di servizio nella sezione 14.3 si riportava:
“…in the event there is no custom commercial agreement beyond these TOS between You and Anaconda at the time of a true-up pursuant to Section 14.2, and said true-up uncovers unauthorized or noncompliant usage, You will remunerate Anaconda via a settlement amount or back bill for any fees owed as a result of all unauthorized usage after April of 2020. Fees may be waived by Anaconda at its discretion. In addition to any charges for User counts, Anaconda may, at its sole discretion, also calculate damages based on activity metrics such as installers, packages or mirrors.“
Quindi se un cliente ha utilizzato il software senza una licenza adeguata, Anaconda potrebbe richiedere anche il back settlement, ovvero il pagamento retroattivo delle tariffe relative a quell’uso non autorizzato, considerando un periodo che potrebbe risalire anche a partire dal 2020 (da quando è stato regolamentato l’uso commerciale).
Considerando il costo di una licenza commerciale (che solitamente parte da 50$/utente/mese), se si dovesse risultare non conformi, l’esborso potrebbe essere notevole. Già solo di una decina di utenti non conformi potrebbero equivalere a una spesa non prevista di 6000 euro all’anno, per un totale di 30.000 se viene applicato il back settlement fino al 2020.
Di fronte ai rischi di non conformità e al fatto che il vendor non assicura tracciamenti corretti, che potrebbero potenzialmente andare a nostro discapito, è fondamentale essere preparati. Mantenere registri accurati e dettagliati sull’uso del software è essenziale per poter rispondere in modo efficace a eventuali situazioni non chiare e per garantire che tutte le discrepanze vengano risolte tempestivamente.
In questo modo, possiamo prevenire problemi legati a utilizzi non conformi e avere la documentazione necessaria per ribattere a richieste di verifica o risoluzione da parte di Anaconda.
In WEGG siamo consulenti esperti di licensing software e possiamo aiutarvi nel verificare la vostra effettiva posizione di licenza e possiamo offrirvi supporto nella preparazione all’audit con il vendor. Inoltre, possiamo aiutarvi a determinare il numero corretto di utenze da inserire nel Business Plan, partendo dall’analisi dei vostri casi d’uso.
Ecco alcuni consigli che possiamo darvi per garantire la conformità ed evitare problematiche legate alle licenze:
Ricordate che anche un piccolo errore nel conteggio degli utenti può avere un impatto significativo sul budget. Se utilizzate Anaconda in azienda e avete più di 200 dipendenti, è fondamentale fare tutte le verifiche necessarie per garantire la conformità e evitare costi imprevisti.
Abbiamo supportato diverse realtà nell’individuazione della corretta licenza: ad esempio, in un’azienda enterprise di oltre 10.000 dipendenti, c’era l’esigenza di individuare le librerie scaricate dal canale predefinito (defaults) al fine di conteggiare in modo conforme le utenze da licenziare. Abbiamo quindi prima effettuato con uno strumento SAM evoluto (Snow License Manager by Flexera in questo caso) un’analisi dell’installato che ci ha permesso di individuare o meno se è stato scaricato software Anaconda.
In un secondo momento, siamo andati a individuare i repository locali dei computer dove vengono scaricati questi file e tramite uno script eseguito dall’agente Snow, abbiamo letto il contenuto di tali file per determinare il canale di provenienza delle librerie. In questo modo, siamo riusciti a verificare, per ogni computer con Anaconda installato, se fossero state scaricate librerie a pagamento e a segnalare al cliente la necessità o meno di licenziarle.
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