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Come garantire continuità ed efficienza nei progetti di sviluppo: le strategie vincenti 

In che modo l’adozione di Mendix può ottimizzare i processi di sviluppo

Come possiamo prevenire le discontinuità nei progetti di sviluppo e fare in modo che il team IT riesca sempre a rispondere con tempestività alle esigenze in continua evoluzione del business.  

Nelle aziende i progetti di sviluppo sono strettamente legati alla strategia IT perché rappresentano l’esecuzione pratica delle direttive tecnologiche volte a supportare gli obiettivi di business. Il compito di chi sovrintende la strategia è anche quello di assicurarsi che i progetti di sviluppo procedano senza intoppi, rispondendo con tempestività alle esigenze in continua evoluzione. 

Ci sono però inefficienze e vincoli progettuali che rallentano l’innovazione e compromettono la capacità dell’azienda di soddisfare le aspettative dei clienti. Budget e IT shortage al primo posto: la capacità di produzione è legata alla disponibilità di risorse e sappiamo che tutte le fasi critiche del progetto (come la programmazione, la gestione dell’infrastruttura, la sicurezza) richiedono figure IT qualificate che necessitano di investimenti elevati e non sono sempre disponibili sul mercato. Il personale IT in dotazione potrebbe non essere adeguato a soddisfare le richieste nei tempi desiderati dal business.   

Ci sono poi altri aspetti che possono provocare discontinuità nello sviluppo: cambiamento in corsa dei requisiti, l’emergere di problemi tecnici inaspettati che richiedono un ripensamento dell’architettura, difformità nel codice che creano malfunzionamenti, ma anche bug che emergono per il fatto che si è avuto poco tempo per fare test 

Tutti questi elementi, uniti alla carenza di risorse, portano a ritardi e interruzioni che rendono l’azienda meno competitiva e penalizzano il raggiungimento di obiettivi strategici più ampi, come la trasformazione digitale o l’espansione in nuovi mercati.  

Aumentare la capacità di produzione è possibile 

Sul mercato stanno emergendo delle tecnologie low code che forniscono strumenti visivi e preconfigurati in grado di semplificare la creazione di applicazioni. Grazie a queste, gli sviluppatori possono concentrarsi sulle componenti chiave dell’applicazione senza dover scrivere codice complesso da zero, riducendo in modo significativo i tempi di sviluppo.   

Inoltre, la facilità di utilizzo permette di estendere la contribuzione ai progetti anche a figure non tecniche, come business analyst e project manager, che possono partecipare attivamente allo sviluppo e quindi colmare il gap di personale specializzato.  

Ci sono poi tutta una serie di elementi che prevengono discontinuità nel ciclo di sviluppo

  • iterazioni veloci: il fatto di poter realizzare prototipi e applicazioni funzionanti in tempi molto brevi facilita un ciclo di feedback rapido. Si può quindi applicare un approccio incrementale che migliora la capacità di adattarsi alle esigenze di business e correggere gli errori prima che diventino costosi. 
  • standard di qualità più facili da garantire: il codice generato dalle piattaforme low-code è più standardizzato e modulare, il che rende la manutenzione e gli aggiornamenti più semplici e meno costosi rispetto alle soluzioni sviluppate interamente in modo tradizionale. 
  • riuso dei componenti e automazione dei processi ripetitivi: la possibilità di riusare componenti preconfigurati e automatizzare attività comuni e ripetitive (ad esempio l’integrazione con altri sistemi, la gestione dei dati) aumenta l’efficienza e riduce l’errore umano, evitando malfunzionamenti in fase post-lancio 


Questo
tipo di tecnologie velocizza l’intero ciclo di sviluppo, migliora la collaborazione tra team tecnici e non tecnici, e riduce le complessità tipiche dello sviluppo tradizionale, aumentando così la capacità produttiva dell’organizzazione. 

Esempi concreti derivati dalla nostra esperienza 

L’aumento della capacità produttiva è legato alla semplificazione del ciclo di sviluppo, attraverso tempi e modi che lo sviluppo tradizionale non è in grado di supportare se non con investimenti consistenti.   

In WEGG siamo consulenti esperti di design dei processi, che modelliamo sulla tecnologia per assicurarci che rispondano alle esigenze strategiche dell’organizzazione. Le nostre analisi permettono di identificare in anticipo possibili inefficienze, colli di bottiglia o lacune, riducendo la necessità di correzioni costose e di riprogettazione in fase avanzata, anche in tema di integrazioni.  
La semplificazione nello sviluppo è supportata anche da una semplificazione di processo, con flussi applicativi che sono progettati per portare valore in ogni loro fase, riducendo la necessità di doverli rivedere in fasi successive.  

Nel nostro scouting di tecnologie low-code, abbiamo individuato in Mendix di Siemens la migliore combinazione di fattori tecnici e operativi che assicurano che la piattaforma sia robusta, sicura e in grado di supportare applicazioni aziendali complesse. La troviamo, infatti, per il settimo anno consecutivo nel quadrante di Gartner tra gli strumenti low-code più avanzati.  

Mendix, oltre a offrire un’interfaccia visiva che permette di costruire applicazioni in modalità drag-and-drop e una libreria molto vasta di componenti preconfigurati (modelli predefiniti, widget, connettori, microservizi), ha delle funzionalità avanzate di collaborazione integrata e di automazione delle diverse fasi di sviluppo come le iterazioni, il deployment, il debugging. 

Restando in tema collaborazione, Mendix riesce a incentivare il lavoro congiunto di più figure: offre un repository centralizzato (Team Server) basato sulla gestione delle versioni che permette di lavorare in contemporanea, senza mai perdere controllo sulle modifiche. A sviluppo terminato, l’integrazione delle diverse parti del progetto in un’unica versione finale avviene grazie al GTI (Gestione Trasparente delle Integrazioni) che automatizza questo processo, rendendolo trasparente e riducendo al minimo gli errori durante la fusione.  

Se si hanno più team (anche business) coinvolti e progetti di grandi dimensioni, questo garantisce in ogni caso un processo di sviluppo collaborativo fluido e trasparente.  

Facendo riferimento ai problemi più comuni che causano discontinuità nel ciclo di sviluppo, come può essere un cambiamento dei requisiti a progetto in corso, la possibilità di creare rapidamente prototipi di applicazione scongiura la necessità di dover ripartire da zero. Questo permette di raccogliere rapidamente feedback: bastano pochi miglioramenti e perfezionamenti per trasformarlo in un’applicazione pronta per la produzione. 

Il prototipo creato in Mendix, infatti, non è solo un modello statico: esso può essere scalato e arricchito rapidamente con funzionalità aggiuntive, senza richiedere una riscrittura significativa. 

Poi tutti i processi manuali che sono legati al ciclo di sviluppo, come il deployment, il testing e il debugging, la creazione di workflow sono integrati e automatizzati: la piattaforma da sola rileva e corregge errori, distribuisce applicazioni su cloud pubblici, privati e on-premise, supporta la gestione agile delle iterazioni ed evita di dover duplicare lo sviluppo in caso di applicazioni multipiattaforma.  

Con una soluzione di questo tipo, che è in grado di trasformare velocemente prototipi in soluzioni pronte per la produzione e di favorire una stretta collaborazione all’interno dei team tecnici e non tecnici, l’IT riesce a evolvere in modo agile e continuo senza correre il rischio di rimanere “bloccato” o in ritardo per vincoli progettuali. 

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